Con centinaia di aziende biotech attive in Italia e fatturati annui che superano le decine di miliardi di euro, il settore delle biotecnologie sta avendo una rapida crescita esponenziale, affermandosi uno dei settori più floridi nello Stato.

Cosa sono le biotecnologie

Non è possibile dare una risposta precisa a questa domanda, poiché l’ambito in cui agiscono le biotecnologie è molto ampio. Infatti con la parola biotecnologie intendiamo indicare tutto ciò che può avere un’applicazione tecnologica in relazione ad organismi viventi o sistemi biologici, con lo scopo di ottenere un prodotto o un processo specifico.

L’impiego delle biotecnologie non è sicuramente una pratica moderna, piuttosto, basandoci sulla sua definizione, possiamo affermare che la nascita delle biotecnologie può risalire a migliaia di anni fa. Difatti possiamo definire biotecnologie anche la ”semplice” produzione di birra avvenuta per la prima volta nel 6000 a.C., oppure per la realizzazione di lieviti del pane sempre nello stesso periodo, ma, ovviamente, a quei tempi non veniva utilizzata la parola biotecnologie per descrivere questi processi, dobbiamo aspettare il 1919 e un agronomo ungherese, Karoly Ereky, per poter vedere questo termine utilizzato nel campo scientifico per la prima volta.

Biotecnologie in Italia

Qual è la situazione delle aziende biotecnologiche in Italia? Come abbiamo accennato all’inizio di questo articolo, il settore delle biotecnologie in Italia è in rapida crescita. Secondo i dati, nel 2019 il fatturato delle aziende biotech in Italia ha superato i 12 miliardi di euro e la forza maggiore arriva dalle piccole imprese biotecnologiche che costituiscono la quasi totalità del settore biotecnologico italiano.

Quasi la metà di queste imprese si occupa di salute e medicina, sia riguardanti l’uomo, sia l’ambiente e gli animali. È importantissimo tenere conto anche degli investimenti, infatti i reparti di ricerca e sviluppo delle aziende biotecnologiche italiane hanno ricevuto diversi miliardi di euro per sostenere lo studio di nuove soluzioni bioplastiche e biotech. Le più importanti aziende italiane che investono i loro ricercatori nei reparti di ricerca e sviluppo sono ad esempio Menarini e Angelini.

Ma possiamo citare ad esempio società come Agrifutur srl che si occupa della ricerca e produzione di prodotti per l’agricoltura, Bioline diagnostici srl che è attiva nella ricerca e sviluppo di soluzioni di prodotti diagnostici, oppure NovusPharma che si occupa di ricerca e sviluppo di farmaci antitumorali, Plantechno invece si occupa di ricerca e sviluppo di biologia molecolare. Un importante studio effettuato dal professore Paolo Di Nardo dell’Università di Tor Vergata ha fornito un importante focus sull’utilizzo delle stampanti 3D per ottenere materiali biocompatibili riguardanti la terapia rigenerativa degli organi, questo studio ha raggiunto addirittura le università oltre oceano, approdando nelle più importanti università di Miami.

Approfondimenti

Il settore delle biotecnologie conta più di 700 aziende e il numero è destinato ad aumentare grazie alle numerose start-up che nascono ogni anno. Se siete degli appassionati di scienza e tecnologie e, soprattutto, volete maggiormente approfondire l’argomento delle biotecnologie made in Italy vi consigliamo di visitare il sito di Tech4Future. Qui potrete trovare numerosi articoli riguardanti i maggiori argomenti di biotecnologia, nanotecnologia, robotica e tanto altro.